Tutti i motori endotermici che vengono utilizzati nella produzione di energia elettrica o nella cogenerazione, devono essere asserviti da radiatori di dissipazione del calore.
Questo in quanto anche nel caso di cogenerazione, quando non è assicurato l’utilizzo del calore generato dal motore, questo deve essere dissipato, per garantire il corretto funzionamento del motore stesso.
Nei piccoli gruppi, solitamente il radiatore è fornito direttamente accoppiato al motore, montato sullo stesso basamento.
Nei grossi motori endotermici, spesso il radiatore viene installato in posizione remota, rispetto al motore, per problemi di rumore del motore (che magari viene collocato in locali interrati), oppure perchè lo spazio interno al conteiner dove è posizionato il motore stesso, non può consentire una corretta dimensione del radiatore.
In tutti questi casi si utilizzano elettroradiatori remoti.
Fino a determinate taglie, i motori vengono forniti con i circuiti di raffreddamento unici, dove l’acqua fornita dal radiatore, provvede a raffreddare i jacket (le camicie), l’olio e magari la parte di sovralimentazione.
Nei motori di grosse dimensioni, i circuiti sono solitamente separati, in quanto la parte “after cooler” o “charge cooler”, necessita di un raffreddamento particolarmente spinto, allo scopo di garantire prestazioni di livello superiore.
In questi casi si possono installare elettroradiatori a doppio pacco (o doppio circuito), oppure due elettroradiatori espressamente dedicati.
Ognuna delle due soluzioni presenta vantaggi e svantaggi rispetto all’altra, personalmente mi sento di consigliare, nel caso il layout lo consenta, la soluzione con i due radiatori separati:
- più spazio occupato
- migliore efficienza energetica
- migliore efficienza termica
la scelta sembrerebbe facile…non è sempre così, fata valutare gli effettivi vantaggi dagli specialisti, magari chiedendo un doppio preventivo.