Una delle applicazioni più interessanti per gli scambiatori a circuito stampato, o PCHE, è rappresentata dalle stazioni di rifornimento di idrogeno. Come già spiegato in altre occasioni, si tratta di un tassello essenziale per lo sviluppo su scala commerciale della mobilità sostenibile alimentata a celle a combustibile a idrogeno.
Grazie alla loro capacità di sopportare pressioni e temperature di lavoro estreme, in virtù della costruzione mediante processo di diffusion bonding, nelle stazioni di rifornimento di idrogeno gli scambiatori di calore PCHE sono essenziali per diverse ragioni:
- Gestione del calore durante il ciclo di compressione del gas: l’idrogeno deve essere compresso a pressioni molto elevate (fino a 700 bar) prima di essere trasferito nei serbatoi dei veicoli. Questo processo genera una notevole quantità di calore. Gli scambiatori di calore PCHE sono utilizzati per raffreddare l’idrogeno compresso, garantendo che la temperatura rimanga entro i limiti di sicurezza operativa.
- Efficienza energetica: la struttura a microcanali dei PCHE consente un’efficace trasferimento di calore con una minima perdita di energia. Questo contribuisce a migliorare l’efficienza complessiva della stazione di rifornimento, riducendo i costi operativi e l’impatto ambientale.
- Affidabilità e durabilità: i PCHE sono costruiti per resistere a condizioni operative estreme, inclusi alti pressioni e temperature variabili. Questa durabilità è cruciale per le stazioni di rifornimento di idrogeno, che devono operare in modo continuo e sicuro.